Decarbonizzazione oggi l’Italia è una sfida che solo il comparto Elettrico grazie alle fonti rinnovabili può accettare.
Le fonti rinnovabili sono una risorsa importante per contrastare i cambiamenti climatici in atto.
La loro utilizzazione consente di ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera e quindi di mitigare gli effetti dell’inquinamento atmosferico. In Italia, come in tutti i paesi sviluppati, è necessario intervenire per decarbonizzare il sistema economico.
Le fonti rinnovabili, come l’energia solare e eolica, sono una risorsa inesauribile e pulita. La loro utilizzazione può essere ulteriormente incentivata attraverso la diffusione di tecnologie più efficienti e la creazione di infrastrutture adeguate.
Le fonti rinnovabili rappresentano quindi una soluzione fondamentale per la decarbonizzazione. Attualmente, in Italia, il settore elettrico è tra le principale responsabile delle emissioni di CO2 ed è quindi necessario intervenire con politiche che incentivino la produzione da fonti pulite.
Tra queste, le più promettenti sono senza dubbio le rinnovabili.
Le energie rinnovabili sono quelle fonti di energia che derivano da risorse naturali non sfruttate in maniera eccessiva e che possono essere rinnovate nel tempo. Sono quindi considerate “pulite” poiché non producono emissioni inquinanti nell’atmosfera.
In Italia, le fonti rinnovabili hanno una quota di mercato pari al 17,4%* (Fonte GSE), mentre la produzione da fonti pulite è ancora troppo bassa. Purtroppo, il Paese è ancora legato alle fonti fossili come il petrolio e il gas, che rappresentano il 67,4% dell’energia totale consumata.
Per favorire lo sviluppo delle rinnovabili è necessario intervenire con politiche che incentivino gli investimenti in questo settore. Inoltre, è importante diffondere la cultura dell’efficienza energetica e sensibilizzare i cittadini sui benefici delle fonti pulite.
In Italia ancora oggi dopo gli avvenimenti socio politico in atto troppa energia elettrica viene prodotta dalle centrali a carbone, che emettono moltissimo anidride carbonica. Per questo motivo, il governo italiano ha deciso di puntare sulle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica, in modo da decarbonizzare il paese.
Il settore elettrico è quello che più può contribuire alla decarbonizzazione dell’economia italiana.
Grazie alle fonti rinnovabili, è possibile produrre energia senza emettere CO2 nell’atmosfera. Inoltre, le fonti rinnovabili sono meno inquinanti rispetto alle fonti tradizionali come il carbone. Un trend che fortunatamente sta cambiando grazie all'attenzione che la Comunità Europea sta indicando in tutti i programmi di sviluppo futuri.
Le fonti rinnovabili sono quindi in Italia una realtà importante, ma non sufficiente a garantire la decarbonizzazione del Paese.
È necessario intervenire sul comparto termoelettrico, che ancora utilizza molteplici fonti fossili. L’obiettivo deve essere quello di liberarci dalle emissioni di CO2 e renderci sempre più autonomi dalle importazioni di petrolio e gas.
L'Italia è al quarto posto in Europa per quanto riguarda la produzione di energia da fonti rinnovabili, ma questo non basta. L'intervento sul comparto termoelettrico è indispensabile per la decarbonizzazione del Paese.
Cosa ci può permettere di cambiare rotta in modo decisivo?
L'utilizzo delle pompe di calore rappresenta una valida soluzione per la decarbonizzazione dell'Italia. Queste si distinguono in due grandi famiglie: le pompe di calore aria-aria e quelle aria-acqua.
La prima tipologia trasforma l’energia termica contenuta nell’aria esterna in energia termica o refrigerante da utilizzare per il riscaldamento o il raffrescamento degli ambienti, mentre la seconda sfrutta il calore contenuto nell’acqua come fonte energetica primaria per produrre acqua calda o refrigerata.
Nel nostro Paese, anche le PdC aria-acqua rappresentano una soluzione per sostituire i classici impianti di riscaldamento a gasolio o a gas metano. Infatti, oltre ad assicurare una notevole riduzione dei costi, queste pompe di calore consentono una minore emissione di CO2.
Il Fotovoltaico ha registrato negli ultimi anni una crescita esponenziale, grazie anche agli incentivi messi in campo dallo Stato italiano. Basti pensare che nel 2009 il numero di impianti fotovoltaici installati era di circa 5 MW, mentre nel 2016 si è arrivati a installare circa 2.000 MW. Questo significa che il nostro Paese si è attestato come leader europeo per la produzione di energia da fonti rinnovabili, con una quota pari al 35% del totale.
In conclusione Il comparto elettrico rappresenta il settore più importante dell’economia italiana, non solo per la sua dimensione ma anche per il suo peso sulle emissioni di gas serra.
Le fonti rinnovabili sono la soluzione a questo problema: basti pensare che l’energia prodotta da fonti rinnovabili in Italia nel 2016 ha superato quella prodotta dal petrolio.
L’Italia può contare su un’abbondante riserva di sole e vento, e queste risorse possono essere sfruttate per generare elettricità pulita. Basti pensare che, se tutte le potenzialità fossero sfruttate, entro il 2020 l’Italia potrebbe raggiungere una quota di energia rinnovabile pari al 34% della domanda finale lorda.
L'utilizzo delle fonti rinnovabili è la soluzione migliore per ridurre le emissioni di gas serra. L'Italia può contare su una grande quantità di sole e vento, risorse che possono essere utilizzate per produrre energia pulita.